Orange Wine: il recupero delle tradizioni

Non è bianco, non è giallo, non è rosso né rosato, ma “Orange”. Un colore aranciato dalle sfumature cangianti a seconda dell’affinamento e della struttura del vino stesso. Gli Orange Wine sono vini prodotti da uve a bacca bianca, ma vinificati seguendo il procedimento che si applica per i vini rossi: i mosti, le bucce e le fecce rimangono a contatto per tutto il periodo di macerazione e i lieviti insieme ai batteri lattici si depositano sul fondo cedendo le loro proprietà. Il vino dalle sfumature color arancio è quindi arricchito in sostante proteiche, aromatiche e polifenoli che gli conferiscono caratteristiche olfattive e visive ben distinte da quelle dei vini bianchi o rossi.

Sono vini dal carattere deciso, eredi di un processo di vinificazione antico, quello della tradizione contadina, oggi quasi scomparso a seguito dell’avvento di macchinari capaci di estrarre le bucce nell’immediato. Fino agli ultimi anni del secolo scorso, infatti, quasi tutti i vini bianchi venivano prodotti seguendo tale procedura.

I produttori di Orange Wine seguono spesso metodi produttivi biologici e biodinamici naturali e rispettosi dell’ambiente. La messa sul mercato richiede molto tempo: sia per la durata della macerazione che, a seconda della scelta dal produttore, spazia da pochi giorni a diversi mesi, sia per l’affinamento di almeno quattro o cinque anni. Essendo molto longevi però, sono poi loro a regalare del tempo, perché ben si prestano a essere conservati in cantina per diversi anni.

Questi vini che si distinguono in freschezza e sapidità saranno i protagonisti della prima edizione di “Orange Wine – Il nuovo colore del bianco”, in scena il 9 e il 10 dicembre nella cornice medievale del Castello Anguissola Scotti Gonzaga di Agazzano, sulle colline piacentine. 50 vignaioli vocati agli Orange Wine permetteranno di far conoscere e gustare i loro vini naturalmente prodotti con metodi tradizionali.

Per maggiori informazioni visita www.orangewine.it