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L’Italia è lo Stato con il più ricco patrimonio di uve autoctone del pianeta.

23 settembre 2021

Il nostro Paese può vantare la più grande biodiversità viticola, grazie alle differenze geografico-climatiche e il maggior numero di vitigni “autoctoni” dell’intero pianeta, con circa 1500 varietà, 360 delle quali utilizzate nella produzione di vino. 

Fare vino con uve autoctone significa proporre al mercato prodotti artigianali, che raccontano il territorio: la sua bellezza, la sua cultura, la sua gente. 

Degustare un vino prodotto da uve di un vitigno autoctono significa “bere” un intero territorio con caratteristiche di unicità e autenticità. 

Il termine Autoctono è composto delle parole greche autòs (= stesso) e chtòn (=terra). 

Un vitigno autoctono ha un’integrità che viene dal tempo e dalla tradizione locale, la produzione di questo vino avviene nella stessa zona geografica ritenuta d'origine del vitigno stesso. 

Si possono considerare vitigni autoctoni solo quelli nati e coltivati in una o due province al massimo. 

Il vitigno autoctono non darà gli stessi risultati se impiantato in un suolo differente poiché è vocato al territorio di appartenenza con cui ha intessuto un sodalizio acquisendo delle caratteristiche specifiche e ben individuabili. 

Ogni vitigno autoctono presenta caratteristiche distintive quali colore, forma, tipologia di grappolo che ne definiscono caratteristiche uniche e proprietà organolettiche.

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