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Moscato, il dolce fine pasto di origine mediterranea

13 marzo 2020

VARIETÀ E CARATTERISTICHE 

Il Moscato è un vitigno aromatico, la cui uva da' il proprio nome al vino e allo spumante dolce di qualità che se ne ricava, uno dei più conosciuti e apprezzati d’Italia. Se ne ottengono diverse varietà a seconda delle uve impiegate: moscato bianco, moscato nero, moscato rosa. Il moscato bianco è la varietà più pregiata, il Moscato d’Asti Docg non prevede la presa di spuma, mentre l’ Asti Docg si. Dal colore giallo paglierino intenso, dorato o ambrato, il moscato si caratterizza per le tipiche note di frutta gialla matura di pesca, mela e albicocca, che si uniscono ai fiori d’arancio e incontrano profumi di salvia e miele di acacia.  

 

LE ORIGINI

Il Moscato ha origini che risalgono ai tempi dell’antica Roma nel bacino del Mediterraneo. Proprio su quelle terre, infatti, già i primi coloni della Magna Grecia iniziarono a importare l’origine di tutto: i semi e tralicci che una volta impiantati avrebbero fatto germogliare i frutti per la spremitura del vino zuccherino. Il suo nome deriva dal latino “muscatus” o “muscus”, letteralmente, “odore di muschio”, un elisir dal profumo intenso largamente impiegato nella creazione di pregiate essenze odorose. Nei testi letterari latini se ne trova menzione con l’appellativo di “Apicae” o “Apianae”, ad intendere quanto la bevanda fosse appetitosa per le api, attratte dal suo carattere zuccherino. Nel 1800 si contavano più di 80 varietà di Moscato. La successiva diffusione nei territori del nord avvenne soprattutto durante il medioevo, quando i Veneziani, impegnati nel commercio con le isole del Mediterraneo, lo importarono al nord, prima nella penisola italiana e poi nel resto dell' Europa.  

 

VITIGNO E VINO

Il Moscato conta il quarto posto in Italia per superficie vitata. A partire dalla regione Piemonte con la città di Asti, sua capitale storica, il Moscato è poi ampiamente diffuso nelle provincie di Alessandria e Cuneo e, in quantità minori, anche nell’ Oltrepò Pavese, Toscana, Colli Euganei, Valle d’Aosta, Alto Adige, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il Consorzio di Tutela dell’Asti istituito nel 1932 oggi riunisce più di 1800 produttori vitivinicoli. Nel 1967 il Moscato ottenne la DOC e nel 1994 il Moscato d’Asti la DOCG. 52 i comuni adibiti alla produzione del Moscato d’Asti Docg e Asti Docg, tutti a cavallo tra le Langhe e l’Alto Monferrato. 

 

COME DEGUSTARLO

Tipicamente sposato al panettone, come da tradizione natalizia, il Moscato è comunemente degustato come vino da meditazioneda dessert, se abbinato a pasticceria secca, dolci da forno e a base di frutta. La temperatura di servizio consigliata è tra 8-10° C .  

 

Il moscato è un vero e proprio viaggio tra i sapori; dalla freschezza e persistenza della frutta, al calore e all’eleganza delle sue note di tostatura. 

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