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I Vini Alchemici

19 dicembre 2022

Un grande vino può nascere solo dal respiro della terra, dall’essenza del frutto e dai sentimenti del produttore” recita Giorgio Mercandelli proprietario e produttore con 10 ettari di vigne centenarie a Canneto Pavese, sulle colline dell’Oltrepò.

Ha sperimentato nel tempo molteplici approcci di coltivazione per giungere infine a superarli tutti e scegliere di dare vita al vino biotico e universale, un metodo che stravolge ogni canone della tradizione vitivinicola. 

Giorgio e la sua compagna Sonia sono gli unici al mondo a gestire una cantina alchemica: nessun artificio, nessun intervento, nessun trattamento né sul suolo né sulla pianta. Solo terra, uomo e cielo.

La filosofia biotica crede nel potenziale espresso dalla sinergia tra vigna e uomo. La vigna, nella sua pura e primitiva essenza di pianta e l’uomo, con il suo bagaglio di conoscenze e la forza della passione.

L’uva è l’espressione di una simbiosi originaria fatta di natura, cellule, luce e pioggia.

Niente zolfo e niente rame, nessun trattore, nessuna macchina, e nelle annate avverse, nessuna produzione. Il grappolo è il risultato di un ciclo di coerenza e armonia con il pianeta.

Ciò che beviamo è il gusto della Luce imprigionata nel frutto, la stessa che agisce sul mondo fin dall’origine del tempo “.

RiLuce è il nome dell’azienda vitivinicola e Giorgio cerca proprio la luce nella materia, in ogni acino, intesa come energia vitale da far risplendere nel vino a memoria della pianta e del suo vissuto.

Nascono così i vini spirituali, nuovo anello di congiunzione tra uomo e natura, squisita testimonianza del senso della vita nella natura.

La fermentazione è il processo attraverso cui la memoria viene trasferita dalla materialità del frutto, alla forma liquida di un prodotto più longevo. Una metafora della vita umana.

“Considero la fermentazione un processo che permette a tutto ciò che muore sulla terra di ritornare in vita attraverso una nuova sostanza, più pura e luminosa di prima.”.

Il vino biotico, dopo circa un paio di anni di bottiglia, ritrova nuovo dinamismo e ricomincia ad evolvere, cambiando colorazione e ricomponendo il valore del terroir. L’evoluzione segue cicli di 5-7 anni durante i quali viene assaggiato ripetutamente prima di deciderne il momento della commercializzazione.

I vini di Giorgio Mercandelli sono unici ed irripetibili, sono vini sperimentali e da sperimentare. 

L’etichetta: un cerchio nero stilizzato. simbolo del sole, dell’infinito e della perfezione, su sfondi dai colori accessi. Il nome dei vini: una lettera, per ciascuno dei 5 cru o per l’annata, o per il periodo artistico.

Provate ad aprirne una bottiglia e custodirla per mesi. Riassaggiatela. La scoprirete intatta, senza nessuna alterazione, senza cedimenti. Eterna.

“Un gusto che racconta la bellezza della natura attraverso tutte le forze che hanno contribuito a creare e a trasformare i frutti.” 

Giorgio Mercandelli, vignaiolo, artista o filosofo?

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