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Il brindisi: tra tradizione e attualità

20 maggio 2020

Il rituale del brindisi è tanto consolidato nella cultura occidentale da non richiedere quasi più un’occasione “giusta” per farlo. Dall’inizio del pasto, al piacere di stare insieme, dal festeggiamento di un traguardo a quello di un’occasione di festa, non mancano mai le occasioni per brindare.    

 

 

LA TRADIZIONE DEL BRINDISI

Molti studi negli anni hanno cercato di identificare l’origine di questo rituale verbale e gestuale, dalla più antica tradizione che lega il brindisi alle celebrazioni in onore del dio del vino Dionisio, al tradizionale gesto di ingraziamento delle dame. La teoria più condivisa ne fa risalire i primi gesti al Medioevo e all’antica Roma e Grecia quando la pratica di scambiare i bicchieri con gli altri commensali e di toccare con il proprio quello dell’altro era considerato un gesto di reciproca fiducia che scongiurava, attraverso lo scambio del liquido, la preoccupazione di possibili avvelenamenti.

Il brindisi nel suo rituale può essere più o meno elaborato o formale, ma nella maggior parte dei casi è diventato un rito meccanico consolidato da frase fatte: alzare il bicchiere verso i commensali, dire cin cin, à la santé, cheers, kippis, prosit, salute e poi bere. Il primo a consolidare “cin cin” come parola onomatopeica che riproduce il suono dei bicchieri che si toccano fu il linguista Bruno Migliorini. La parola “cin cin” deriva dall'inglese chin chin, a sua volta derivato dal cinese ch'ing ch'ing, il cui significato è prego prego. Il termine fu portato dai marinai inglese nei nostri porti europei e da lì si diffuse. 

 

 

LE REGOLE DEL BRINDISI AI GIORNI NOSTRI

La formalità del brindisi non cambia nel tempo: si alzano i calici prima di bere e si dedica la bevanda ai più soggetti e alle diverse intenzioni. Le usanze della nostra tradizione hanno prescritto poche, ma precise regole: 

- non si brinda con l’acqua

- il bicchiere non deve essere vuoto

- non bisogna fare “il botto” stappando la bottiglia, ma accompagnarne il tappo. Anche nel caso di un vino sfumante il rumore deve essere simile a quello di un sospiro

- il brindisi si fa a inizio pasto

- chi propone il brindisi, se seduto al tavolo, è buona norma che si alzi in piedi per pronunciarlo

- al momento del brindisi ci si guarda l’un l’altro negli occhi come atto di sincerità. 

 

 

UN BRINDISI TUTTO ITALIANO

Le grandi bollicine degli spumanti italiani Franciacorta e Metodo Classico nelle varianti brut, extra-brut, rosé, dry, demi-sec e pas dosé, col il loro perlage in calice sono la scelta prediletta per il brindisi nel Bel Paese. I bicchieri più adatti a esaltarne aromi e perlage sono i classici flûtes, le coppe o i più moderni calici ampi e a tulipano. I manuali delle buone maniere prescrivono di non dire cin cin e di non fra toccare tra loro i bicchieri durante l’atto del brindisi, di attendere che sia il padrone di casa a bere per fare altrettanto e di sorridere elegantemente guardando negli occhi gli altri commensali in segno di gratitudine.

 

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