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Tasca D’Almerita: Tenuta Whitaker la storia e il sapore del mare

14 luglio 2021

Di fronte alla costa occidentale della Sicilia, tra l'Isola Grande e la terraferma, sorge Mozia, un’isola disabitata in cui convivono resti archeologici di origine fenicia e viti.

 

Un’isola dalla forte connotazione storica: la posizione strategica dell’isola ha fatto sì che nel VII secolo a.C. divenisse sede di un grande insediamento fenicio; ancora oggi in ogni angolo dell’isola è possibile osservare i resti dell’antica civiltà che la rendono uno dei siti archeologici fenici meglio conservati al mondo.

 

È l’isola che ha permesso l’incontro tra le famiglie Whitaker e Tasca D’Almerita, unione che ha dato vita ad un vino ricco di storia e tradizione. 

 

Giuseppe Whitaker, di origini inglesi ma nato e cresciuto a Palermo, folgorato dalla bellezza di Mozia decise di rimanervi fino alla fine della sua vita; la sua amata isola in cui, negli anni, aveva condotto numerosi scavi archeologici per riportare alla luce i tesori della civiltà fenicia.

 

Per amore del padre e per preservare l’isola e le sue meraviglie, Delia, figlia di Whitaker, diede vita alla Fondazione Whitaker, e proprio grazie alla Fondazione nei primi anni del ‘900 hanno trovato dimora sull’isola le prime viti di Grillo, che per chi non lo sapesse nasce dall’incrocio di altrettanti importanti vitigni siciliani il Cataratto e lo Zibibbo. Dal 2007 fondazione Whitaker ha scelto Tasca D’Almerita per sviluppare un piano di valorizzazione e recupero dello storico vigneto di Grillo.

 

A Mozia, i confini tra terra e mare sono impercettibili, l’isola nasce dallo Stagnone di Marsala portando alla luce antiche terrazze di origine marina ricche di sabbia e calcare. Su questa terra aspra e dura, scaldati dal caldo sole siciliano, vivono gli ultimi “abitanti” dell’isola di Mozia, le viti di Grillo uniche creature sopravvissute negli anni, che da sempre popolano l’isola, numerosi infatti sono stati ritrovamenti di vinaccioli durante gli scavi.

 

L’ “Ariddu”, il Grillo in dialetto siciliano, qui è allevato ad alberello e potato alla “Marsalese” per resistere ai venti che soffiano dal mare, è un vitigno che riesce a catturare l’essenza dell’isola, che ha goduto di una grande fortuna trovando un ottimo terroir; la laguna circostante, infatti, contribuisce a generare una buona escursione termica durante i mesi più caldi, importante per preservare il corredo aromatico dell’uva. Il suolo e il microclima dell’isola sono stati essenziali per la vita del vitigno che è riuscito a diffondersi velocemente diventando parte dell’uvaggio dell’ambrato Marsala.

 

A causa della calura, le uve vengono raccolte all’alba, riposte in cassette per poi partire verso la terra ferma con barche a fondo piatto, attraversando la laguna, arrivano poi in cantina per la vinificazione.       

 

Nel Grillo di tenuta Whitaker è possibile sentire il mare e la sua salinità, un vino che è piena espressione dell’isola, il suo colore giallo dai riflessi verdolini richiama i colori della terra, al naso i sentori di fiori di tiglio e ginestra si uniscono alle note agrumate e salmastre.

Dal gusto fresco e sapido il vino accarezza il palato, ed è come essere sfiorati dalla brezza marina.

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