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Amarone: il vino nato da un errore

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Amarone della Valpolicella: il vino nato per errore

08 maggio 2020

Considerato oggi come uno dei vini rossi italiani più apprezzati al mondo e il più pregiato del veronese, l’Amarone è​ ​un​ ​vino ​​rosso​ ​passito ​​secco​ ​DOCG​ prodotto in​ ​​Valpolicella​, zona collinare intorno a Verona, di fama storica per la produzione di vino.​ 

 

COME NASCE L’AMARONE 

La storia dell’Amarone della Valpolicella risale ai primi anni del 900, nonostante nasca dall’evoluzione del Recioto, uno dei vini più antichi della nostra tradizione vitivinicola. Le prime note letterarie che descrivono l’antenato del Recioto in qualità di vino d’appassimento della Valpolicella risalgono, infatti, al quarto secolo dopo Cristo. 

 

La nascita dell’Amarone, è legata secondo leggenda ad un errore. Si narra che negli anni 30 del 900 le uve solitamente impiegate nella produzione del Recioto siano state “dimenticate” in una botte in cantina e una volta avviatesi al processo di fermentazione abbiano assunto un sapore maggiormente secco, con note amarognole, tali da averne connotato una tipologia di vino differenze, inizialmente destinata al solo consumo domestico e poi commercializzata a partire dal secondo dopoguerra. I ​​lieviti naturalmente​ ​presenti​ ​nel​ ​vino​ ​avevano​ ​quindi continuato​​la loro fermentazione ​trasformando ​tutto​ ​lo​ ​zucchero​ ​in​ ​alcool, e rendendo​ ​il​ ​dolce​ ​Recioto​ ​un​ ​vino​ ​secco, tendenzialmente​ ​​amaro​. Il vino dalla caratteristica nota amara spiccata così ottenuto venne identificato nel 1936 da Adelino Lucchese, il capo-cantina della Cantina Sociale Valpolicella, con il nome di Amarone proprio per distinguerlo dai vini dolci del territorio e per derivazione dalla parola “amaro”

 

VITIGNI, DISCIPLINARE  E CARATTERISTICHE DELL’AMARONE 

Amarone e Recioto sono ottenuti da vitigni autoctoni ​di​ ​Corvina,​ ​Corvinone,​​ Rondinella,​ ​Oseleta​ ​e​ N​​egrara​. La​ ​differenza​ ​principale​​tra​ ​Recioto e Amarone​ è propria​ del processo di​ ​fermentazione: nel primo ​la​ ​fermentazione​ ​viene​ ​interrotta​ ​a​ ​metà​ ​in​ ​modo da​ ​ottenere​​ un​ ​vino​ ​da​ ​dessert caratterizzato da spiccate note ​zuccherine​, nel secondo tutta​ ​la​ ​parte​ ​zuccherina​ ​trasformata​ ​in​​ ​alcol​ ​da' vita a un vino strutturato,​ ​deciso​ e molto tannico

 

L’appassimento è la particolare tecnica che connota l’Amarone e richiede una cura costante degli acini pressoché artigianale. Le uve raccolte manualmente a settembre vengono lasciate appassire naturalmente all’interno di cassette e sovrapposte in modo non compatto e nello stesso verso per lasciare spazio al passaggio dell’aria e tenere sotto controllo l’umidità. L’appassimento delle uve deve durare almeno fino al gennaio successivo alla vendemmia.

 

Il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata - DOC dell’Amarone è del 1968, quella della Denominazione di Origine Controllata e Garantita - DOCG del 2010.

 

L’Amarone ha struttura e intensità inconfondibile. Il suo colore rosso rubino intenso tende al rosso granato con l’invecchiamento. Il suo bouquet è di frutti di bosco e frutta nera passita con un finale speziato e terroso. Il suo sapore intenso, pieno e strutturato in bocca risulta caldo, morbido e rotondo. Tutta la sua eleganza si esprime solo dopo 10 anni e può essere conservato anche per oltre vent’anni.

 

 

L’Amarone è un vino dalla personalità forte in grado di farsi ricordare e apprezzare con gioia del palato!

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