Blog

Wine news

Tra flûte e coppe, si fa strada un nuovo calice: il tulipano

19 luglio 2022

Quando entriamo in un ristorante tradizionale o in una casa dal rigoroso stile classico, possiamo esser quasi certi che accanto ad una buona bottiglia di bollicine, troveremo sul tavolo i classici flûte, i calici dal gambo sottile e dalla forma allungata, oggi pezzi quasi di antiquariato che sarebbe preferibile riporre in cantina.

Scopriamo il perché.

Il flûte, in parte risponde ai dettami della degustazione favorendo la risalita delle bolle e degli aromi liberati dal loro scoppio in uno spazio ristretto, prolungando così l'effervescenza, non permettono una buona ossigenazione e può inibire la nostra capacità di esplorare la profondità di aroma e il sapore di quel vino.

Un'altra forma di bicchiere ormai demodé è la coppa, divenuta icona grazie al noto brindisi di Mia Farrow e Robert Redford, nel capolavoro del lusso e dello sfarzo: Il Grande Gatsby. 

La famosa ed elegante coppa per lo champagne, che la leggenda vuole modellata sulle forme di Maria Antonietta, Giuseppina di Beauharnais e Madame de Pompadour, si presta più ad esser un oggetto estetico, che strumento funzionale ad una buona degustazione; la superficie troppo ampia della sua apertura permette infatti alle bollicine di dissolversi molto velocemente, disperdendo profumi primari e fondamentali. 

Quale allora la soluzione?

Un bicchiere a tulipano in vetro; meglio ancora in cristallo. Grazie alla sua forma allungata ma ampia, mantiene la temperatura e ne esalta l’effervescenza e il perlage, accogliendo e restituendo in modo fedele al naso e al palato i sentori espressi dalle bollicine.

I tulipani sono anche più facili da pulire. Basta lavarli con acqua molto calda e lasciarli sgocciolare fino alla completa asciugatura, senza passare panni che rischierebbero di lasciare odori.

E il materiale?

Per quanto riguarda il materiale del bicchiere, è comune pensare che il cristallo sia la migliore scelta, ma negli ultimi anni il vetro ha fatto grossi passi in avanti.

La differenza principale tra i due materiali è la presenza di piombo all’interno della composizione del cristallo, che dona robustezza al prodotto, rendendolo più resistente e meglio lavorabile al fine di ottenere prodotti più sofisticati.

Oggi anche il vetro, è atto ad arredare con classe le tavole più ricercate.

L’introduzione del vetro temperato, a metà del XX secolo, ha permesso di aggiungere robustezza ai calici, senza ricorrere al più costoso cristallo.

Lascia un commento